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domenica, settembre 17, 2006


Sono di ritorno,
verso quella che chiamano la mia casa,
che io sono solito chiamare la mia routine.

è passata un'intera estate, in soli tre mesi si sono condensate tantissime senzasioni
emozioni
esperienza
tutto nello zaino per ora,
fra poco mi fermerò anche a controllare cosa ho messo via e cosa m'è caduto dalle tasche,
sicuramente un po di tempo è scivolato via,
ma questo non mi preoccupa,
ho smesso di farmi inseguire dal tempo, lo lascio correre, io cammino.

la grigia quotidianità ha risvegliato
la voglia di partire,
mi sento come una donna che sta partorendo: le doglie preannunciano la gioia:
la noia, il viaggio.
Come un uomo diventato cieco,
che riconosce un odore famigliare si mette a correre.

l'estate è fatta di grandi complici
di grandi feste e di grandi...insomma è fatta anche di adolescenti cresciuti.

Ora arriva l'autunno e il mio amato inverno: la pioggia
le nuvole grigie e poco sole, forse non è il tempo adatto per viaggiare ma..
cosa mi trattiene...

abitudine, risveglia in me la voglia di tormerarti e schiaccarti,
non farmi assopire nel calore di un focolare d'inverno,
per quanto dolce e accogliente sia.
tempesta voglio abitare, non quieto giacilio.

posted by L'errante
23:01

1 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Blog dalla skin lugubre,
bhè, d'altronde è il tuo, non poteva essere altrimenti.

Tempesta dentro di te, poichè solo chi possiede un caos dentro di sè, può generare una stella danzante.

9/18/2006 7:34 PM  

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