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khorakhanè

lunedì, ottobre 30, 2006


Guardo dai vetri di una finestra,
la pioggia scivola giù, guardo oltre. Fuori c'è un giardino di cemento e fiori, di luci e foglie morte, di città e di poca natura; poi appare e si impone nei miei occhi: ruote rosso fuoco e tanti amuleti legati sulla piccola veranda. é il carrozzone che ho sognato.
Mi chiama con un rumore flebile di sonagli, e io per una volta rispondo. Corro nella pioggia e la raggiungo; entro e la zingara Luvi mi dà il bentornato, anche se io non ci sono mai stato, forse solo con la mente, ma che importa? é avvolta in un foular di seta e fumo, che respiro a pieni polmoni.
Mi siedo e lei comincia a leggermi la mano, corruga la fronte e la distende ripetutamente, come se fosse un libro così assurdo che si deve rileggere parecchie volte. Distende un altra volta la mia mano, sembra che con quei movimenti voglia togliere ogni piega; e mi incide un piccolo segno, una goccia di sangue cade sulla sua gonna.
Sorride, spiegandomi il mio destino, e io sorrido guardandola.
E non ricordo bene le sue parole,"vagare" e "viaggio" lo lessi sulle sue labbra rosse, ma non compresi il senso.
L'oppio comincia a fare effetto,
solo un'estensione della realtà,
tutto è coperto dal rumore della pioggia, così intensa. Sembra l'acqua quando la si versa nel bicchiere troppo velocemente.
E dalla stufa un tizzone scoppietta, sconvolge la brace, che atterrita salta sul tappeto. Le fiamme ricoprono il baraccone orami, apro gli occhi e la vedo, ma Luvi sparisce nel fumo, esco e mi sdraio sull'erba. Mi addormento. mi Sveglio.
Apro gli occhi e mi metto a sedere: non ci sono resti di un incendio e nemmeno ceneri sparse sul terreno, solo un piccolo taglio sulla mano...

posted by L'errante
09:43

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mercoledì, ottobre 18, 2006


Cos'è questo leggero brusio?
voci di affetti lontani,
una radio ancora accesa,
pensieri troppo insistenti...

posted by L'errante
19:38

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visione n°2

martedì, ottobre 17, 2006


"scivolo, insesorabilmente, e non so a cosa aggrapparmi. Scivolo sulle fotografie, sui ricordi, sulle gioie. Piove, scopro di essere sotto lo scroscio di un acquazzone,pieno di lacrime mute; tutte le fotografie si scoloriscono,si sciolgono, i volti si deformano. Chi sono quei volti?Li conosco? non ne sono sicuro, forse voglio addirittutare dimenticare di conoscere. La pioggia continua e il suolo si apre in una voragine: tuono, frana, massi che crollano, fiori spezzati.
Il tempo si ferma e sto fluttuando insieme alla terra e ai massi in un nero indecifrabile. Riesco con fatica a sollevare lo sguardo su me stesso: cadavere, sono uguale agli affogati nella vasche da bagno dei film. Un sorriso sfregia il mio volto, si trasforma in risata rotta e strozzata, nervosa e forzata, in urli e schiamazzi, in disperazione, si scioglie in pianto.
Sto chiedendo alla mia mente di impazzire, sempre che non sia lei a chiedermelo sommessamente."
Dove sono le penne nere, dove il folle volo dei dannati, perchè tra veleno e morte c'è un lasso di tempo eterno?Sonno come balsamo ristoratore o come incubastrice di mostri della mente?
Troppe domande, troppo da indagare, come riposare una mente stanca di restare?

posted by L'errante
20:56

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visione : malinconicomio

mercoledì, ottobre 11, 2006


"Imprigionato in una camicia di forza in una stanza assolutamente vuota. I muri bianchi, la porta bianca, il pavimento bianco, la luce di una lampada fredda, bianca. Il mio giaciglio è una rete metallica griagia, ma non scioglie la mia oppressione.
Sento il dovere di ribellarmi. Lo devo fare. Ma.. le forze non mi rispondono, oppure non mi hanno mai risposto.
Osservo la lampadina, e vedo nei suoi raggi di luce proiezioni di coloro che conosco e ho conosciuto. Passano veloci, come un filmato forzatamente accellerato.
E io fermo, immobile, pietrificato al suolo. Osservo e mi bruciano gli occhi, ma è l'unica cosa che posso fare.....non posso addormentarmi. Ma i miei occhi si socchiudono cosìchè vedo le immagini deformate e sfocate. Le forze sento di averle ma sono insabbiate dietro fasci di nervi, tesi.
Osservo impotente e sospiro....
Galleggio tra sonno e vita come un tappo di sughero: troppo leggero per affondare, troppo pesante per spiccare il volo."

posted by L'errante
14:28

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