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Le Voci del pensiero

martedì, novembre 14, 2006



Teatro - oggetto: follia - libera interpretazione

Il silenzio è un lusso per me, posso solo immaginarlo.
Frugo tra i rumori del mio pensiero cercando riposo.
Ma ciò che mi turba di più sono forse le Voci.
Quelle non sono assordanti, non si riesce a gridargli contro “basta”; loro bisbigliano, ridacchiano, ti sembra quasi vederle ridere di te.
E ti accorgi che la tua bocca si spalanca, i tuoi occhi sono semichiusi ma non riesci a riprendere controllo: è come se ti riempissero a tal punto da precluderti il tuo posto nella realtà, quello che in fondo ognuno possiede. Sei parte di loro o sono parte di te? Sei parte di loro o sono parte di te? Sei parte di loro? Sei parte...
Lentamente reclini la testa nell'abbandono. Il mondo è sottosopra, rovesciato. Ma le Voci restano, non riposano un momento. “Forse – ti chiederai – la soluzione è discutere con loro, porgli domande”. Folle, non credere d'esser ascoltato, sei solo vile spettatore della tua tragedia insensata: dai tuoi occhi loro si fanno spazio per vedere cosa-ci-combinerà-questa-volta-il-nostro-mattacchione-preferito, quali-disastri-combinerà. Sono come tanti gatti che, anziché lottare tra loro stanno a guardare il terrore del topolino...Osservano...Inquietano...zittiscono. Si, perchè l'unica oasi di silenzio, se così lo si vuol chiamare, puoi trovarla nella tua voce. Loro parlano, tu taci.
Ma ciò le alimenta, crescono, crescono, crescono.
Ma, non vedo altro che un crescere, cosa mi può far dirottare da questo binario?
Di certo non la speranza, né la convinzione che loro abbiano un obbiettivo, se così fosse si potrebbe guardare tutto analiticamente. Fuori? Fuori il vuoto, e nel vuoto nessun appiglio, solo un boato,enorme. Tutto ciò che ricordo del fuori è un insistente, continuo,infinito boato: schiaccia a terra, deforma ogni cosa. Soprattutto i volti: mostruosi, innaturali in ogni momento, come se non volessero esser colti di sorpresa, i sorrisi che sembrano lacerare le labbra o quei grugni da animali in difesa del territorio, ma quale territorio?
La conclusione?bhè non esiste o meglio io non l'ho trovata e rimarrò ancora in questo dedalo della mente, pieno di trappole e Minotauri, sprovvisto anche del filo di Arianna che ho perduto e cerco da molto...qualcuno mi ha detto che la chiave fosse Arianna...quando la troverò ve lo saprò dire..

posted by L'errante
21:30

4 Comments:

Blogger L'errante said...

no aspetta,
io non le vivo del tutto le cose che ho scritto, ci ho calcato la mano preso dalla foga del racconto.
Vero è che sono io il creatore e c'è molto di mio, ma l'unica cosa che mi preclude al silezio sono al massimo rumori confusi...
non è assolutamente per tirarmi indietro, solo per precisare.

11/16/2006 7:05 AM  
Anonymous Anonimo said...

Dì la verità Tia: ti sei preso male una volta per tutte sulle battute sulla tua testa... Le risatine ecc. cominciano a innervosirti! (Ahaha!!! Commento sdrammatizzatore... Ormai mi ci sto specializzando...)Eddai bel fiò! Stay Up! Biacio.

11/16/2006 6:51 PM  
Blogger L'errante said...

:)) ahahah ma va là marta, il giorno che mi prenderò male...sarete tutti morti! O.o
no dai oramai quando non so cosa fare le battute sulla mia testa le faccio anche da solo!

11/17/2006 8:37 PM  
Blogger Federica said...

e se anche fossero solo
sussurri del tuo io inascoltato
che chiedono udienza alle porte del tuo animo,
falli entrare uno alla volta
perchè tu non ne sia sopraffatto,
ma non lasciarli mormorare invano,
prima che il silenzio tanto agnognato
copra la loro inconsistenza
e allora sarai tu
a sussurrare inascoltato
per riaverle indietro

(probabile risposta al tuo probabile discorso :)

11/18/2006 7:30 PM  

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